Baumeister come collezionista

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La collezione di Willi Baumeister di culture antiche ed extraeuropee comprende circa 250 oggetti. Sorprende l'ampiezza della collezione in termini di aree culturali e periodi, oltre che in relazione alla varietà delle funzioni e delle modalità di realizzazione di figure, maschere ed altri pezzi.

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Non è possibile determinare esattamente il momento in cui Baumeister iniziò ad coltivare un interesse particolare per l'arte extraeuropea. È comunque probabile che sia entrato in contatto con l'arte africana a partire dal 1924, quando conobbe a Parigi gli artisti francesi Le Corbusier, Amedée Ozenfant e Fernand Léger. Le riviste d'arte francesi, come Cahier d'Art e Documents, pubblicavano con frequenza riproduzioni d'arte africana.

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Baumeister aveva un grande interesse per le sculture preistoriche di piccole dimensioni provenienti dalla zona del Mediterraneo e per gli ushabti egizi. La sua collezione vanta inoltre fossili, vasellame preistorico ed asce di pietra. Nel periodo in cui Baumeister insegnò alla Scuola Municipale di Arti Applicate (Städelschule) di Francoforte, colse l'opportunità per assistere alle conferenze dello storico dell'arte svizzero Hans Mühlestein.

Baumeister fu sempre particolarmente attratto dall'antico Oriente. Considerava di grande valore i pezzi della sua collezione e soprattutto negli anni Trenta ebbe un notevole interesse per quest'area culturale, quando lesse con entusiasmo le testimonianze dell'archeologo Leonard Woolley, come Ur und die Sintflut (Ur e il diluvio) e Vor 5000 Jahren (5000 anni fa). Anche il motivo dell' arpa, presente nelle sue creazioni intorno al 1945, è tratto da Leiern aus Ur (Le lire di Ur).

Baumeister era appassionato anche di arte dell'Antico Egitto. Considerava questa arte, come li stesso la definì, pittura immediata, essendo composta da forme elementari in quanto elementi dell'espressione. La sua collezione comprende alcuni ushabti in legno e due figure bronzee di Osiride.

L'artista si sentiva particolarmente attratto dalla saggezza, dalla filosofia e dall'arte dell'Asia orientale. La sua collezione contiene 46 oggetti di origine asiatica, tra cui una piccola raccolta di xilografie cinesi e giapponesi, tra cui l'oggetto che per lui rivestiva maggiore importanza era il rotolo dipinto, realizzato nel XIX secolo con inchiostro di china e su cui è riportato il carattere shou (lunga vita), ricevuto in regalo nel 1941 dal Dott. Kurt Herberts.

Baumeister possedeva alcune opere d'arte dell'America precolombiana, provenienti dall'America Centrale e dalle culture dell'antico Perù, molte delle quali di una fase precedente all'impero inca. La mimica di alcune figure presenta un simbolismo tanto marcato che rende comprensibile l'interesse di Baumeister per questa cultura, il quale collezionava anche tessuti dell'antico Perù.

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Un'area centrale della collezione è il fondo di oggetti provenienti dall'Oceania, concretamente dalla regione del Sepik in Nuova Guinea, che comprende un pesante scudo da combattimento di 1,4 metri di altezza ed uno scudo cerimoniale o da danza di dimensioni leggermente inferiori. L'universo delle forme figurative e la straordinaria espressività ornamentale rimandano al mondo degli spiriti e al cosmo, un'area tematica a cui Baumeister fece sempre riferimento, oltre che negli anni '40, nel corso di diversi decenni con il suo lavoro sull' ignoto nell'arte.